Se da un lato autori e scienziati ci raccontano di fiumi che s’insabbiano, mari e laghi interni che si asciugano come sta accadendo al Nilo, al Fiume Giallo, all’ Indo, al Colorado, al Rio Grande, al Gange le cui acque vengono utilizzate per irrigare le colture che consumano da sole metà dell’acqua della terra.Dall’altro assisitiamo al grido di allarme lanciato dalle organizzazioni internazionali che denunciano, come fa Actionaid, che nel mondo 750 milioni di persone non accedono all’acqua o come fa Greenpeace che lotta contro l’inquinamento causato dalle fabbriche che rilasciano sostanze chimiche pericolose con un impatto negativo sulle preziose risorse idriche e sulla salute umana e sull’ambiente.
Inoltre il cambiamento climatico generato dalle attività umane sta causando la dertificazione di vaste aree e l’innalzamento del livello dei mari in altre regioni con impatti inimmaginabili sulla vita di popolazioni che si sono insediate nelle regioni costiere. Si prevedono eventi migratori futuri di proporzioni bibliche come ricorda Amitav Ghosh nel suo recente “la grande cecità : il cambiamento climatico è l’impensabile”.
Proprio per questo una esperta quale la dr.ssa Luciana Migliore dell’Universita di Tor Vergata sarà con noi per parlare di acque e dei rischi connessi al suo spreco e al suo inquinamento. Con lei cercheremo di capire come i rischi possono essere trasformati in opportunità per il territorio a patto di cambiare le nostre abitudini e il il nostro modo di guardare alle cose.
21 ottobre presso il museo civico di Bari alle 18.00 ci incontrermo per parlare proprio di questo.