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Il deposito nazionale delle scorie radioattive: una nube tossica sulla giornata mondiale dell’ambiente

Oggi si celebra la giornata mondiale dell’Ambiente e i titoli dei quotidiani nazionali che ho comprato questa mattina dedicano il giusto spazio ad una tematica che se gestita con etica e intelligenza potrebbe sancire un momento di rinascita del pianeta e una reinvenzione delle nostre comunità.

La società celebra collettivamente questa tensione globale verso una speranza di un futuro etico che potrà rispettare le diversità in tutti i modi in cui si manifesta, il pianeta e noi stessi in una tensione di fratellanza/sorellanza che abbraccia tutti gli esseri viventi.

È un momento, simile alla Pasqua per i cattolici, dove dopo un grave lutto si manifesta insperato un futuro radioso di rinascita e rinnovamento.

Questo sentimento di speranza è offuscato da cupe ombre che ci ricordano che importanti battaglie devono essere ancora condotte e del fatto che, nonostante tutto, non abbiamo il diritto di arrenderci.

Sono molti gli episodi e i comportamenti che procedono nella direzione inversa rispetto a quella in cui noi vorremmo progredire. 

La giornata mondiale dell’ambiente dovrebbe essere celebrata non solo oggi ma ogni giorno con il nostro comportamento e con un giusto attivismo non delegando ad altri decisioni importanti sul nostro futuro, sulle nostre vite, su quelle dei nostri cari e della nostra discendenza.

In questo senso vi invito a documentarvi sulla sciagurata decisione di realizzare in Italia un sito nazionale per la raccolta delle scorie nucleari che prevede la cementificazione di 150 ettari di territorio nazionale per la creazione di uno spaventoso deposito e la successiva militarizzazione degli ettari circostanti (necessari per l’alta rischiosità che caratterizzerà il sito così concepito) .

La decisione è inaccettabile e scellerata per diversi motivi:

  1. esistono già depositi di scorie nucleari di minori dimensioni distribuiti sul territorio nazionale che dovrebbero essere messi in sicurezza e mantenuti;
  2. la creazione di un sito nazionale genererebbe un rischio enorme per la nazione concentrando una spaventosa quantità di scorie in un unico luogo con rischi pesantissimi per le popolazioni e l’ambiente (si ricordi cosa è successo a Chernobyl , Fukushima, …) che perdurerebbero per generazioni e generazioni;
  3. il progetto è datato e segue linee obsolete che non tengono conto delle nuove linee guida che di indirizzano verso la transazione a fonti di energia green e non inquinanti;
  4. il progetto è stato ideato, e i siti possibili individuati da una società per azioni SOGIN che sarà destinataria della enorme quantità di fondi necessaria per la costruzione del deposito nazionale in un plateale conflitto di interessi;
  5. la strategia condotta dalla SOGIN è assimilabile a quello di un verso attacco a sorpresa. la decisione di fatto è stata comunicata alle comunità solo  agli inizi del mese di gennaio 2021 imponendo alle stesse di produrre controindicazioni per difendersi. I tempi e le difficoltà di organizzazione dei comuni e delle comunità sono stati enormi e non tutti sono riusciti nei tempi imposti dalla stessa SOGIN a collaborare al meglio per elaborare la giusta risposta. C’è stata una evidente volontà di dividere le comunità seguendo le strategie dei predatori che dividono il gruppo per colpire in sicurezza il più debole di tutti.

E’ questo il paese in cui vogliamo vivere?  Vogliamo continuare cosi?

Come potete documentarvi in un paese che ha detto no al nucleare ancora le cittadinanze dei vari siti identificati come papabili per l’insediamento di questo orrore si trovano nella condizione di difendere il proprio diritto alla bellezza e alla salute. Tutto ciò è anacronistico e ci riporta indietro di decenni rispetto ad un futuro che l’Unione Europea vorrebbe diametralmente opposto.

Cosa succederà alle cittadinanza, alle attività agricole e zootecniche, ai corsi d’acqua, ai siti archeologici al turismo dopo che questo Ecomostro verrà insediato? Chi avrà il coraggio di insediarsi e di produrre in questi luoghi avendo compreso consapevolmente i rischi a cui è esposto? Come le attività economiche potranno progredire ? sono state valutate le esternalità di tali decisioni?

https://www.facebook.com/media/set/?vanity=pietroamendolara&set=a.173296914801393

Vi rimando alla pagina facebook che documenta la manifestazione tenutasi ieri sera a Gravina di Puglia (uni dei luoghi identificati come papabili per l’insediamento dell’impianto).

le foto associate a questo comunicato sono quelle di Contrada Zingariello in Gravina di Puglia uno dei luoghi identificati dalla SOGIN per insediare il deposito delle scorie nucleari.

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