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Riflessione n10 (23/10/2017)

Questa sera i telegiornali nazionali hanno informato i telespettatori che “”… sei tra le più belle fontane di Roma – Fontana di Trevi, la Fontana della Dea Roma in Campidoglio, la Fontana del Pantheon, la Fontana dei quattro fiumi di Piazza Navona, la Fontana dei Leoni di piazza del Popolo, le Fontane gemelle di Piazza Farnese – si sono illuminate di blu fino a mezzanotte. L’iniziativa è stata lanciata per rendere partecipi i cittadini dell’importanza del summit ‘Acqua e clima. I grandi fiumi del mondo si incontrano’ in corso a Roma fino al 25 ottobre. Obiettivo del summit tracciare una strategia per l’acqua, prima vittima dei cambiamenti 

in questa giornata del 23 ottobre il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e il ministro delle’ambiente Gian Luca Galletti hanno rivolto un invito alla cooperazione transfrontaliera a moltiplicare, gli impegni volti a migliorare la gestione della risorsa idrica e l’accesso all’acqua, diritto inalienabile di tutti i popoli e a non arretrare rispetto agli accordi già presi sul clima. Anche Papa Francesco ha auspicato che “la minaccia posta dal cambiamento climatico ai nostri fratelli e sorelle dei Paesi più vulnerabili possa trovare risposte tempestive ed efficaci”.

Questo invito e risonanza dimostrano come la conferenza organizzata a Bari dalla prof.ssa Luciana Migliore e che è stata rivolta alla cittadinanza non ha avuto momento migliore per sensibilizzarci sul fatto che l’acqua e la gestione della risorsa idrica saranno temi centrali nella futura negoziazione sul clima

La crescita demografica della popolazione, la scarsità dell’acqua dolce, la sua cattiva gestione, lo spreco e l’inquinamento che la affliggono creano ineguaglianze, migrazioni, malattie e morte. Il destino di questa risorsa è seriamente compromesso dal comportamento dell’umanità che fino ad ora ha mostrato di agire con una visione strategica ma che è in grado di modificare il suo agire.

È la scienza in tal senso puo’ aiutarci nel comprendere lo stato attuale di salute delle acque e a individuare le minacce che la compromettono al fine di eliminare e ridurre i pericoli. C’è la necessità di riportare il bene comune (quale l’acqua) al cento dell’attenzione delle comunità sperimentando anche forme di gestione partecipata da parte della cittadinanza, comunque organizzata, e delle istituzioni al fine di identificare strumenti volti a proteggere la risorsa, assicurare acqua a tutti, sviluppare energia e impresa, preservare ecosistemi e biodiversità.

Qui di seguito alcune foto tratte dalla manifestazione che si svolta presso il museo civico di Bari il 21 ottobre e della passeggiata nel parco delle acque (seguenti la definizione del prof. Laiso che si svolta nei territori fra la Puglia e la Lucania).

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